"L'America non è soltanto una parte del mondo. L'America è uno stato d'animo, una passione. E qualunque europeo può, da un momento all'altro, ammalarsi d'America." - Mario Soldati

Chi di noi non ha sognato almeno una volta di visitare l'America, il paese delle mille opportunità, il paese dei sogni, dei divi Hollywoodiani, delle grandi e sperdute pianure o delle bianche spiagge dove si cavalcano le più grandi e spaventose onde.

Con questo blog vi invito a viaggiare insieme a me alla scoperta di questo meraviglioso paese; ma non solo....parleremo anche di tutto ciò che è americano e che rende straordinario questo paese: la cucina, la musica, lo sport, e tutto ciò che riguarda gli Stati Uniti d'America.

Siete pronti?!?.....Si parte!!!

NEW YORK - SEAPORT e il CIVIC CENTER

Quartiere affascinante, zona commerciale, luogo del vecchio porto della città, dove ancora oggi si respira quell'aria tipica della vita da marinaio di un tempo, zona dello skyline più suggestivo e bello di New York, dove si mischiano edifici storici del XVIII secolo a quelli attuali e moderni del XX secolo, con lo sfondo particolare di uno dei ponti più conosciuti e belli del mondo: il Brooklyn Bridge, parte della città caratterizzata dai numerosi edifici governativi presenti, dei numerosi ristoranti e negozietti....questo è il SEAPORT e il CIVIC CENTER.

Iniziamo la nostra passeggiata attraverso questo quartiere dal "City Hall", edificio che è sede dell'amministrazione cittadina. L'edificio, in stile georgiano, risale al 1812, ed è considerato uno dei più belli edifici americani degli inizi del XIX secolo caratterizzato da una rotonda a cupola, circondata da 10 colonne e da una scalinata che porta al suo interno, famosa perchè proprio da questi gradini, il sindaco indice le conferenze stampa.
All'interno, si può visitare la Governor's Room, stanza usata dal governatore, ed ora museo che contiene lo scrittoio di Washington, numerosi dipinti e ritratti.
Il City All si trova all'interno del "City All Park", luogo dove il 9 luglio del 1776, a George Washington e alle sue truppe fu letta la dichiarazione di indipendenza, ed è uno dei più rilassanti parchi della città, caratterizzato da fontane, bei paesaggi, tavoli da gioco e meta preferita da molti newyorkesi, sopratutto d'estate per i suoi concerti all'aperto di blues e jazz.

Nelle vicinanze del parco, si può visitare il "Woolworth Building", edificio in stile gotico terminato nel 1913 e che fino al 1929 fu il più alto edificio della città. All'interno, anche se non sono ammessi visitatori, si può sbirciale l'atrio, che con i suoi murali, il soffitto a volta con i suoi mosaici è considerato uno dei tesori della città; da visitare c'è anche "St. Paul Chapel" chiesa in stile georgiano e costruita prima della guerra di indipendenza. Essa è la chiesa più antica di Manhattan e risale al 1766.

Il "Municipal Building", risale al 1914 ed ospita oltre agli uffici governativi, anche una cappella. Da notare la sua sommità, con torri e guglie che sorreggono una statua di Adolp Wienman.

Altro edificio di notevole valore architettonico è il "Surrogate's Court, Hall of Records", terminato nel 1911 dopo 12 anni di costruzione, ha sulla facciata colonne in granito bianco e delle statue che rappresentano la giustizia, il commercio, le stagioni, l'età evolutiva dell'uomo dall'infanzia alla vecchiaia e statue di celebri newyorkesi.
All'interno un'ampia sala ispirata a l'operà di Parigi, con una scalinata centrale, e il soffitto decorato con dipinti e mosaico che rappresenta i segni zodiacali. Nella Hall of Records sono ancora presenti gli archivi pubblici del 1664 ed è possibile vedere lettere, fotografie e documenti che mostrano la vita a New York dal 1626 ed oggi.

Passando dalla parte del molo, troviamo il "South Street Seaport", vecchio porto di New York risalente al XIX secolo. Da allora la zona si è riempita di negozietti, laboratori marittmi, ristoranti, centri commerciali, ed è possibile vedere anche delle bellissime navi antiche, tra cui la Peking, la seconda barca a vela più grande del mondo.
Quello che un tempo era il porto più importante del paese, è diventato un grande museo marittimo, che ospita, oltre a numerose opere d'arte, anche molti vascelli antichi.
Lungo i moli possiamo rilassarci con l'incredibile vista di uno dei più famosi monumenti della città, the "Brooklyn Bridge", o meglio il Ponte di Brooklyn.

E' lungo 1091 metri, ha 2 arcate in stile gotico alte 85 metri e collega Manhattan a Brooklyn, costruito nel 1883, è stato il primo ponte sospeso d'acciaio del mondo.
Ci sono voluti 16 anni per costruirlo ed oltre 600 operai, 20 dei quali morirono nella costruzione, ma percorrerlo, con lo skyline dei grattacieli in vista, ha dato e da ancora emozioni incredibili.

Luogo di manifestazioni, maratone o da semplici passeggiate in bici o a piedi, a percorrerlo si impiega circa 20 minuti, ed è percorso ogni anno da milioni di persone, sia turisti che newyorkesi che si spostano continuamente tra i 2 quartieri.

E con la foto di questa panchina, oasi di pace dove godersi questo bellissimo ponte e il magnifico paesaggio, vi aspetto al prossimo post, sempre tra le strade di New York, e visiteremo Lower East Side.

Ciao ciao!!!

NEW YORK - LOWER MANHATTAN


E' la parte più a sud della penisola di Manhattan, dove la storia e la modernità si incontrano formando un quartiere unico, ricco di storia, ma sede del Financial District e di alcuni dei grattacieli più belli di New York, quartiere dove si possono godere viste di bellissimi tramonti, dove il sole si infrange e si perde sul piccolo mare dell'Upper Bay facendo sfondo alla bellissima Statua della Libertà. Ma questo è anche il quartiere del dolore, si, perchè proprio qui c'erano le famose Torri Gemelle, che dall'11 settembre 2001 sono scomparse dallo skyline di New York. Ma da allora il quartiere si sta riprendendo, si sta rinnovando, portando attrazioni sempre nuove, nuovi musei, creando un ambiente giovane e piacevole dove vivere. Questo è il quartiere di Lower Manhattan, il primo quartiere che visiteremo insieme.

Partiamo da "Battery Park", questa è proprio la punta del quartiere, piccolo polmone verde di circa 12 ettari all'estremità sud di Manhattan, dove molti newyorkesi, specialmente quelli che lavorano nei distretti finanziari, vanno per avere un pò di riposo dalla confusione della città.
Esso prende il nome da una batteria di 28 cannoni installati sulla spiaggia nel 1693 fino ad arrivare ad avere 92 cannoni nel 1756, come difesa della città da eventuali attacchi.
La parte più interessante del parco, oltre alle numerose statue da visitare, è "Castle Clinton" che era il forte costruito nel 1812 proprio per la difesa della città dalle invasioni inglesi ed ora diventato monumento nazionale che ospita mostre e concerti.

Da Battery Park, è possibile prendere il traghetto per visitare il monumento simbolo per eccellenza di New York, forse quello più conosciuto, quello che ha acceso la speranza dei numerosi immigrati che arrivavano in nave.
"Datemi le vostre genti stanche, i vostri poveri, le vostre folle accalcate ansiose di respirare libere, i miseri rifiuti dei vostri lidi brulicanti. Mandatemi i senza tetto, sballottolati dalla tempesta. Io levo la mia fiaccola verso la porta d'oro". Queste parole furono incise nel 1901 sulla base della statua, e leggendo queste parole che negli immigrati, si accendeva la speranza di una vita nuova, una vita migliore.

Sicuramente, avrete già capito di cosa stiamo parlando: della "Statua della Libertà", della vecchia signora che sovrasta lo skyline di New York.

Progettata da Frédéric-Auguste Bartholdi e donata nel 1886 dal popolo francese per celebrare l'alleanza stretta tra i due paesi, Lady Liberty è alta 46 metri e pesa più di 2260 tonnellate. Al suo interno, 354 gradini portano in cima fino alla corona, ma dopo l'11 settembre si può visitare solo il basamento, che contiene un museo riguardante la statua e contiene anche la torcia originale, cambiata dopo i vari lavori di restauro.

Tornando verso la terra ferma, il traghetto fa tappa a "Ellis Island", luogo che fungeva da centro di prima accoglienza per gli immigrati, prima di approdare nel continente americano.
Ora è un museo nazionale, chiamato "Immigration Museum" che racconta la storia dei circa 12 milioni di immigrati sbarcati sull'isola, attraverso gallerie interattive e gallerie a tema.

Prendendo il traghetto per entrare dentro New York, prendiamoci del tempo per ammirare lo skyline della città, che da quella posizione, da sempre un'emozione unica.

Prima di addentrarci nelle vie di New York, troviamo il "Museum of Jewish Heritage", museo dalla forma particolare ad esagono che simboleggia la Stella di Davide, e commemora la morte di circa sei milioni di ebrei morti durante l'olocausto, con fotografie e oggetti raccolti in quell'epoca.

Usciti da Battery Park, percorriamo la Broadway, dove, al suo inizio, troviamo il "National Museum of the American Indian", museo che espone la collezione che raccolse George Gustav Heye nel corso dei suoi viaggi nelle Americhe a cavallo tra il 1800 - 1900.
Le collezioni riguardano i nativi americani, le Hawaii, il Canada, e le Americhe centro-meridionali.
Poco più avanti c'è "Bowling Green", il parco più vecchio della città, dove i coloni olandesi comprarono ai nativi americani l'isola di Manhattan per 24 dollari e che conteneva una statua di Re Giorgio III, statua abbattuta nel 1776, e dove oggi al suo posto sorge una fontana e la Charging Bull, una statua a forma di toro creata da Arturo Di Modica.
Di fronte, possiamo visitare il palazzo dello "Standard Oil Building", dove sulla sommità c'è una lampada ad olio e all'interno del palazzo e racchiuso lo "Sport Museum of America", museo dedicato a cimeli di tantissimi sport praticati nel mondo.

Continuando a percorrere la Broadway bisogna assolutamente vedere "Trinity Church", chiesa in stile gotico risalente al 1846. In realtà questa è la terza chiesa che viene costruita in questo luogo, infatti la prima fu costruita nel 1698 ma bruciò interamente nel grande incendio del 1776, la seconda fu costruita nel 1787 ed ospitò la cerimonia con qui George Washington, fu istituito come primo presidente americano.
Anche questa fu rasa al suolo e nel 1846 fu costruita l'attuale chiesa, che con i suoi 85 metri di altezza fu anche per un breve periodo di tempo l'edificio più alto di New York. Al suo interno troviamo un museo, e un cimitero dove riposano celebri newyorkesi.

Vicino a Trinity Church, troviamo la "Federal Hall", edificio neoclassico che ospita un museo dedicato alla New York postcoloniale, e dove è esposta una mostra sulla costituzione.
Proprio davanti alla Federal Hall, è eretta una statua di George Washington, dove, in quel preciso punto, nel 1789 prestò giuramento come primo presidente degli Stati Uniti.

Da vedere è anche la "Federal Reserve Bank", edificio dove sono conservati lingotti d'oro provenienti da diversi paesi, al cui interno è esposta una collezione di monete e banconote false, ed è uno dei 12 istituti di credito a stampare i dollari americani.

La "New York Stock Exchange" è un altro edificio del quartiere. Il nome con cui è conosciuta, almeno in Italia, è la Borsa di New York. La borsa vera e propria nacque nel 1792, dove 24 investitori si riunirono sotto un platano per comprare e vendere titoli. Poi nel 1903 la borsa si trasferì nell'edificio attuale ed è definito il cuore finanziario degli Stati Uniti d'America.

Il "World Financial Center" ha contribuito alla rinascita di Lower Manhattan, ed è composto dal Winter Garden, una vasta area con il tetto alto 36 metri e formato da circa 2000 lastre di vetro e al cui interno si trovano negozi e ristoranti, ed un ampio atrio dove fanno concerti gratuiti. Fanno parte anche del World Financial Center 4 torri di uffici che circondano il Winter Garden, dove al suo interno hanno sede alcune delle più importanti aziende e multinazionali del mondo.

Prima di cambiare quartiere, è possibile vedere "Ground Zero", cioè il luogo dove sorgevano le Twin Towers, e che ora è un grande buco circondato di palazzi, dove sarà costruito un nuovo grattacielo progettato dall'architetto Daniel Libeskind e dove sarà costruito anche un monumento alle numerose persone che hanno perso la vita l'11 settembre.

Il viaggio in questo quartiere è finito, certo ci sono ancora tante cose da raccontare, tanti luoghi da visitare, ma ho descritto i più importanti, sia per questione di spazio, sia per non rendere il racconto eccessivamente lungo e dispersivo.

Prossima tappa: Seaport e il Civic Center. Vi aspetto!!!

ROUTE 66 - The "MOTHER ROAD"


E' chiamata: the "mother road", ma è conosciuta più con il nome di ROUTE 66.

E' il simbolo più rappresentativo della libertà americana, larghi spazi e sconfinati paesaggi, dove il sole si scontra contro la lunga strada che da Chicago porta a Los Angeles.

Forse il simbolo "cult" che più rappresenta l'America, sinonimo di vita "on the road", vita libera, spensierata, sognatrice...dove non importa quando si arriva, perchè lì, dopo quel miglio, o dietro quella curva c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Era la strada dei sogni, non una semplice strada. Era la strada che percorrevano i tanti americani, per emigrare nell'ovest degli Stati Uniti, per cercare ricchezze in quelle terre ricche e piene di sole.

Ora è difficile riconoscere la vera Route 66, ormai è stata sostituita con altre statali, con altre highway, con strade più larghe, più spaziose...ma questa rimane ancora la principale strada storica d'America, che oltre ad attraversare alcuni dei posti più belli degli Stati Uniti, rappresenta la storia e l' evoluzione culturale del Paese.

Sulle cartine si trova ancora sotto il nome di "Historic Route 66", e percorrerla adesso da ancora grandi sensazioni, grandi emozioni, perchè ci si ritrova al modo di vivere del passato, fatto ancora di persone semplici, di persone che lavorano ancora lì per la nostalgia che da quella strada, quando le persone si fermavano ancora a chiedere un informazione e per scambiare quattro chiacchiere davanti a una buona tazza di caffè oppure una birra ghiacciata, e poi vederli riprendere il loro cammino lungo la strada, magari a bordo di una Harley o di una Chevy, sicuri che alla prossima città o alla prossima pompa di benzina, parleranno ancora con altre persone e faranno incontri nuovi, difficili da dimenticare, e che faranno rivivere....almeno nella loro testa e nel loro cuore....il mito della Route 66.

Allora partiamo insieme e percorriamo la mother road, ma ricordate che questa non è una strada per le persone "frenetiche" che hanno voglia di arrivare subito dall'altra parte, solo per dire "io l'ho percorsa". No!!! Questa strada va gustata, va assaporata in ogni suo particolare, e alla fine del lungo viaggio, vedrete che sarà difficile dimenticare le emozioni che ci ha dato e vi verrà voglia di ripercorrerla, perchè ogni volta è una nuova avventura.

Il punto di partenza e Chicago, e dopo aver attraversato otto stati...Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California....e tre fusi orari si arriva sul molo di Santa Monica a Los Angeles, dopo quasi 4.000 km.

Dopo aver visitato Chicago, con i suoi palazzi e il suo skyline, all'angolo tra la Michigan e la Adam Avenue, in direzione ovest inizia la Route 66!!!
La prima tappa che si trova è la città natale di Abraham Lincon, cioè Springfield, e naturalmente tutto ruota intorno alla sua figura, si possono visitare la sua casa "Lincon Home", il "Lincon Depot" dove pronunciò il suo discorso di addio, la "Lincon's Tomb" la sua tomba e numerose statue della città.
Continuando il nostro viaggio entriamo in Missouri e arriviamo a St.Louis, città del famoso "Gateway Arch" che sovrasta la città con la sua altezza di 192 metri; molto interessante è anche "Loclede’s Landing", il quartiere storico, ricco di divertimenti, locali notturni, bar e ristoranti.
Interessante anche visitare le suggestive "Meramec Caverns", caverne con colorate stalattiti, dove si dice che si nascose il bandito Jassie James per sfuggire alla cattura.
Dopo aver toccato appena appena il Kansas, arriviamo in Oklahoma, la terra degli indiani, dei nativi americani cacciati dalle loro fertili terre e rinchiusi in una grande riserva indiana.
Percorrendo questo stato arriviamo a Oklahoma City, dove troviamo numerosi musei da visitare come il "National Cowboy Hall of Fame" il museo di cowboy più grande del mondo.
Viaggiando sulla Route 66 troviamo per la strada numerosi negozietti tipici, pompe di benzina e classici motel della strada madre, fino ad entrare in Texas a ad arrivare ad Amarillo, dove possiamo vedere palazzi storici del periodo d'oro della Route 66, dove possiamo visitare il "Palo Duro Canyon", il secondo canyon degli Stati Uniti per grandezza e il celebre "Cadillac Ranch", dove si trovano 10 cadillac con il cofano anteriore sepolto nel terreno.
Prossimo stato: New Mexico, casa degli indiani Pueblo e arriviamo a Santa Fe, una delle città più belle degli Stati Uniti, patria delle tipiche abitazioni Adobe, costruite con mattoni, argilla e paglia asciugati all'aria.
Da visitare l'"Old Santa Fe Trail", la strada del commercio, dove troviamo gallerie d'arte, ristoranti, tipiche boutique e anche l'antica cappella di "San Miguel" risalente al 1625.
A Santa Fe possiamo visitare il "Palazzo del Governatore" residenza del governatore spagnolo, risalente al 1610.
Proseguendo verso ovest, arriviamo ad Albuquerque, la più grande città del New Mexico. Interessante e visitarla durante la famosa "International Balloon Fiesta", che si tiene in ottobre, dove migliaia di palloncini di varie forme e colori vengono liberati nel cielo.
Dopo aver percorso ormai gran parte della Route 66, entriamo nel 7° stato: Arizona, stato di scenari rocciosi e riserve indiane navajo.
A Holbrook, si può ammirare il "Petrified Forest National Park" e si possono ammirare tronchi d'albero pietrificati e il motel "Wigwam" formato da tipiche stanze a forma di tende indiane.
Proseguendo incrociamo Flagstaff dove troviamo il "Museum of Northern Arizona" museo sulla storia e cultura indiana.
Tappa obbligatoria da Flagstaff è il "Grand Canyon National Park" una delle meraviglie del mondo naturale.
Lasciamo l'Arizona e arriviamo finalemente in California!!! Ma prima, chi vuole, può fare una piccola deviazione fino a Las Vegas, la città del gioco d'azzardo, dei mega-casinò e mega-alberghi, e godersi un piccolo weekend rilassante.
Lasciamo Las Vegas ed arriviamo a Los Angeles dove con un paesaggio spettacolare sull'oceano Pacifico termina la Route 66.
Città del sole, delle lunghe spiagge bianche, del cinema e dei divi hollywoodiani, delle bagnine e dei bagnini di Baywatch, delle alte onde e del surf.
In questa città c'è tanto da vedere....il "Mann's Chinese Theatre" cinema con decorazioni cinesi, "Hollywood Boulevard" dove si possono trovare i nomi e le impronte di mani e piedi delle più importanti star di Hollywood, Il "Planetarium Griffth Observatory", l'"Acquarium of the Pacific", numerosi parchi divertimenti e luoghi dove fare shopping.

Abbiamo percorso insieme quasi 4.000 km. Certo, visitarlo è un'altra cosa, ma spero di avervi fatto sognare un pò, di avervi fatto assaporare, anche se in minima parte, la gloriosa Route 66, di avervi fatto evadere insieme a me dalla realtà e di avervi fatto venire voglia di visitare questa parte d'America.

Vi aspetto alla prossima avventura, continuando a visitare insieme i luoghi più belli degli Stati Uniti d'America.




PANCAKES AMERICANI





Tra i cibi che troviamo in America, come non menzionare i "pancakes", tipiche frittelle americane, che accompagnano la ricca colazione dei cittadini statunitensi, ma che stanno diventando molto diffusi anche nel resto del mondo.

Ci sono vari modi per cucinarli: alla frutta, al cioccolato, alla frutta secca, dolci o salati, ma io preferisco la ricetta tradizionale, quella semplice ed irresistibile con sciroppo d'acero e una noce di burro.

Passiamo ora agli ingredienti e alla preparazione.


Ingredienti:
  • 200 gr di farina
  • 2 cucchiaini di lievito in polvere
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 2 uova
  • 250 ml di latte
  • 3 cucchiai di olio di semi
  • 1 noce di burro

Preparazione:

In una ciotola, unire e mescolare la farina, il lievito, il sale e lo zucchero.
A parte, in un recipiente, lavorare gli albumi d'uovo, fino a farli diventare consistenti, e in un'altra ciotola sbattiamo leggermente i tuorli d'uovo.

Uniamo il latte e l'olio e iniziamo a mescolare, in seguito aggiungiamo i tuorli d'uovo.
Uniamo la farina, il lievito, il sale e lo zucchero, e mescoliamo bene, fino ad avere un composto ben omogeneo, e solo allora aggiungiamo l'albume d'uovo che abbiamo montato a parte e finiamo di mescolare.

Prendiamo una padella antiaderente e scaldiamo dell'olio a fuoco medio, stando attenti ad eliminare l'eccesso con della carta da cucina.

Quando la padella è ben calda, versare un mestolo di impasto, e cuocere il pancake, stando attenti a girare la pastella dopo circa 2 - 3 minuti, quando al centro si sono formate delle bolle e ai lati è asciutta. Il fondo deve essere ben dorato.
Cuocete per circa 2 minuti l'altro lato, fino a far diventare anche questo ben dorato.

Continuate a cucinare gli altri pancakes, poi riporli in un piatto e servire ben caldi, con una noce di burro ed abbondante sciroppo d'acero.

Buon appetito!!!



NEW YORK - la "GRANDE MELA"


Con più di 8.000.000 di abitanti, essa è la città più grande e importante degli Stati Uniti, città frenetica, che non dorme mai, cuore pulsante del paese, città per sognatori, città dalle mille culture diverse, città immensamente meravigliosa, che con i suoi palazzi, i suoi monumenti, il suo skyline pieno di luci di notte, e splendido di giorno quando il sole riflette sulle vetrate dei suoi numerosi grattacieli, che incanta e ammalia ogni persona che riesce a vederlo dal vivo almeno una volta, e che strega anche semplicemente attraverso una fotografia o una semplice immagine, città dalle mille opportunità, dove ogni cosa e possibile, dove i sogni si possono realizzare, città della moda, della musica, delle grandi sedi delle multinazionali e dei semplici negozietti e delle semplici botteghe dove puoi trovare di tutto e di più.
Città multietnica, dove convivono numerose persone di culture diverse, persone che vivono insieme, fianco a fianco, dividendo gioie e dolori.
Tutto questo rende unica e meravigliosa questa città, che continua a far innamorare milioni di persone.

Per descrivere questa città, non basterebbero tantissime pagine e libri, ma vi invito a seguire questo blog, dove descriverò di volta in volta i quartieri e i monumenti più caratteristici di questa città.